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Incroci di Comunità: la bellezza dell’inclusione a Pomigliano d’Arco


Sotto un cielo attraversato da nuvole intense, che minacciavano pioggia, un venticello leggero ha spazzato via ogni incertezza, restituendo spazio al sole e a un clima piacevole.

Così, sotto quel cielo azzurro ritrovato, il territorio di Pomigliano d'Arco ha ospitato un evento di grande rilevanza: la seconda tappa di Incroci di Comunità, tenutasi il 16 aprile 2025.

L’iniziativa nasce da un progetto del P.R.N., grazie alla lungimiranza dell’amministrazione e delle figure professionali che, con mente e cuore, si dedicano quotidianamente a costruire opportunità. A conferma di ciò, prende vita il progetto di co-housing Frida Kahlo, promosso dall’Ambito Territoriale N25, che include i Comuni di Pomigliano d’Arco e Sant’Anastasia.

Un progetto che, fin dal suo avvio, continua a far emergere e crescere capacità e potenzialità dei suoi protagonisti. Questa seconda tappa rappresenta la prova concreta di quanto sia efficace fare rete tra realtà associative come i ragazzi del Centro Pegaso, del Centro Boetheia, della Cooperativa Sociale Aliter e dell’Associazione Sunshine, che operano all’interno dei centri polifunzionali dell’ambito.

A supportare il progetto co-housing Frida Kahlo, gesto principalmente dalle cooperative sociali Proodos, Projenia, Aliter, e A.D.C associazione d'inclusione, ci sono numerosi partner: Animazione e Spettacolo CIRCO LAB, CL016, Educational, Teniamoci per Mano, MUS, Distretto Vesuviano, BOSK (fotografo ufficiale di ogni evento), A.D.A.C., Associazione EMC ONLUS, Boetheia, Vivenda e Med Hospes. Un vero e proprio “turbinio” di progettualità e creatività, capace di realizzare l'immaginabile. 

Il 16 aprile, le protagoniste del progetto hanno aperto la giornata con una deliziosa colazione preparata con le loro mani, accogliendo i partecipanti presso Palazzo Pranzataro in via Trento.

Presenti alla cerimonia di apertura: la Dott.ssa Gelsomina Romano, dirigente degli uffici comunali e sociali; la Dott.ssa Maria Consiglia Sara D’Angelo, responsabile dell’Ambito N25; e il Dott. Domenico Leone, Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali, che ha colpito per il suo stile eloquente e familiare.

Il Dott. Leone ha voluto sottolineare, con commozione e gratitudine, il ruolo silenzioso ma indispensabile delle famiglie, e in particolare dei genitori di persone con disabilità, veri e instancabili testimoni di cura e dedizione. «Il loro esempio – ha affermato – è sprone per noi, come comunità, a fare sempre di più e meglio per l’inclusione».

Dopo i saluti istituzionali, la giornata è proseguita con entusiasmo: i partecipanti si sono spostati, a piedi o in auto, verso il luogo caro di “Faccio cose”, dove si era svolta anche la prima tappa del progetto in occasione della Giornata mondiale delle persone con disabilità. Qui si è tenuto un laboratorio artistico ispirato all’artista americano Keith Haring, basato sulle linee doppie e i colori accesi che trasmettono movimento. I partecipanti hanno scelto le immagini da riprodurre, preparato lo sfondo con cartoncini colorati e infine disegnato e colorato le opere.

Al termine, ciascuno ha descritto le emozioni provate durante la realizzazione dei propri lavori, riportando al centro il valore della creatività come espressione dell’anima. Al rientro presso Palazzo Pranzataro, ad accoglierli c’era un vivace trampoliere, con il suo colorato costume e le sue giocolerie, accompagnato da un divertente mago. Tra magie, risate e battute, tutti sono stati coinvolti, nessuno escluso. Anche durante gli interventi della Dott.ssa Angela Auriemma, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Sant’Anastasia, e della Dott.ssa D’Angelo, perno attorno al quale ruotano molte delle iniziative messe in campo, il tempo è volato. A concludere la giornata, musica e danza: gli ingredienti migliori per dare voce all’inclusione e alla gioia condivisa. Nessuno avrebbe voluto che finisse quella meravigliosa atmosfera creata nella corte di via Trento. Ed è proprio in questa atmosfera che si inserisce la voce viva dell’esperienza, quella di chi ha visto nascere, crescere e trasformarsi l’inclusione sociale a Pomigliano d’Arco:"Ho vissuto in prima persona – con il cuore e con gli occhi di una bambina diventata poi donna – la nascita dell’A.G.V.H., l’Associazione Genitori e Volontari per la tutela dei diritti delle persone diversamente abili, che vide la luce proprio qui a Pomigliano d’Arco, nei primi anni ’80. Tempi duri, ma pieni di forza. Tempi di sogni che si facevano strada tra muri da abbattere e diritti ancora da conquistare."Erano anni segnati da una straordinaria forza di aggregazione. Genitori, assessori, volontari… tutti uniti da un unico obiettivo: restituire dignità, voce e presenza ai propri figli. Non era solo un impegno sociale: era una battaglia di civiltà. E come simbolo, un grande Mappamondo, a dire che il diritto all’inclusione non conosce confini. Ho visto nascere quell’urgenza di giustizia con gli occhi di chi, in quegli anni, veniva ancora etichettato come “handicappato”. Ma in quelle battaglie non mi sono sentita diversa: mi sono sentita parte. Una cittadina tra i cittadini. Una persona tra le persone. Oggi, come allora, sentiamo il bisogno di ribadire concetti che, sebbene appartenenti a un tempo passato, continuano a riaffiorare.

Per questo eventi come la seconda tappa di Incroci di Comunità non sono semplici iniziative, ma momenti in cui le abilità di tutti trovano spazio. Sono squarci di bellezza, che restituiscono dignità, valore e voce alle storie, alle emozioni, alle diversità. Attendiamo con ansia la terza tappa di Incroci di Comunità: vogliamo continuare a immergerci in quelle unicità che ci rendono, ciascuno a suo modo, unici e irripetibili.Apparteniamo a questo progetto. A questa visione di comunità che include e trasforma.

Di Maria Rosaria Ricci

 



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