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 La Politica al Servizio della Comunità: Un'intervista con il Senatore Orfeo Mazzella

Uno dei pilastri fondamentali di qualsiasi nazione è la politica, strumento chiave nel fornire gli strumenti necessari e indispensabili per soddisfare i bisogni della popolazione, in particolare quelli che includono l'inclusione di servizi e interventi per la promozione del welfare.

Intorno a questo pilastro ruotano organismi e organizzazioni non governative (ONG) che si impegnano a monitorare l'efficacia delle politiche sociali, promuovendo il cambiamento ha difesa dei diritti delle persone svantaggiate, affrontando sfide significative come la povertà, l'esclusione sociale e l'accesso a servizi disuguali.

Per questo la politica sociale mira a migliorare il benessere e la qualità della vita dei cittadini attraverso una serie di interventi, un segmento necessario per garantire che la politica sia al servizio del cittadino e viceversa.

 

A tal proposito, abbiamo il piacere e l'onore di intervistare il Senatore Orfeo Mazzella.





 


<< Diamo il benvenuto al Dottor Orfeo Mazzella, nonché al Senatore della Repubblica. Molto attento e attivo su diversi versanti importanti Senatore, poiché la storia fa la storia, le andrebbe di raccontarci com'è nata la sua passione per la politica? >>

 “La politica è già qualcosa di insito nell’essere umano, perché contempla tutto ciò che facciamo in comunità con gli altri. Dunque, ho sempre data per naturale la mia passione, o meglio il mio attivismo politico, che mi ha portato a cercare di portare nei luoghi del potere le istanze della mia comunità. Credo che rappresentare, e combattere politicamente per la propria gente, sia un grande onore e un grande onere.”

 << Qual è stato il suo primo impegno politico che, gli ha dato o meglio donato la conferma di essere al servizio della politica?>>

“La mia iscrizione al Movimento 5 Stelle arriva nel 2012, ma alle spalle ci sono anni ed anni di attivismo sul territorio. Ho sempre sentito mia la responsabilità di fare qualcosa per la mia comunità, e poi per tutto il Paese. Ho fondato diversi comitati in quegli anni e vissuto politicamente le elezioni del 2020 al Consiglio Regionale della Campania. Come dice lei, io sono al servizio della politica e non il contrario, quindi mi ritengo un umile rappresentante del popolo italiano. Le mie battaglie per i diritti dei malati rari, dei disabili e degli indigenti sono ciò che mi rende più orgoglioso ma vivo ogni giorno nella consapevolezza che c’è ancora tanto da fare”.

<< Dai suoi profili e pagine social, si apprende ed è visibile a tutti il suo impegno rivolto ai bisogni dei cittadini. Quali sono le sfide sociali che la politica deve adottare e affrontare, al fine di dare risposte concrete alle diverse povertà della comunità?>>

 “Credo fermamente che nell’animo di ognuno sia radicata la consapevolezza che da soli non ce la si possa fare, perciò è importante lottare assieme per i propri ideali. Mi hanno insegnato fin da piccolo a credere nelle persone, nell’aiuto delle persone e nell’aiutare a mia volta. Non faccio altro che mettere in pratica questo insegnamento portando nei palazzi del potere la voce di chi, per quanto possa urlare, non viene udito. Credo che sia a questo che serve la politica: è questo lo scopo di un Senatore della Repubblica italiana”.

<< Qual è, secondo lei, il segmento che unisce la politica ai bisogni di una comunità?>>

 “Il problema è proprio questo. Se identifica la parola ‘politica’ con ‘istituzioni’, questo filo rosso che la unisce ai bisogni di una comunità semplicemente non esiste. Torno alla risposta precedente: siamo noi a dover creare questo filo rosso. Mi hanno votato affinché li rappresentassi. Il segmento che unisce la politica ai bisogni di una comunità è fatto da deputati e senatori che si impegnano a unire le due cose. Come Movimento 5 Stelle lo abbiamo sempre fatto, non esenti da errori, per carità, ma se mi consente una metafora calcistica anche Maradona qualche gol lo avrà sbagliato in carriera”.

<< Recentemente l’abbiamo vista manifestare in piazza con i cittadini per la riapertura del Pronto Soccorso a Torre del Greco. Un tema quello dell'assistenza sanitaria che sappiamo le sta a cuore, non solo per la sua professione, ma ancor di più per essere membro del Comitato Scientifico per il progetto «Scienza Partecipata» del Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità, membro del tavolo tecnico della Regione Campania per le Malattie Rare. Ci può raccontare nel dettaglio tali ruoli e quali sono i legami che gli stessi hanno con la sanità e cittadini?>>

“Mi lasci dire che ciò che è avvenuto a Boscotrecase con la vicenda del pronto soccorso chiuso non è degno di un Paese che si definisce civile. Combatto questa e tante altre battaglie che sono slegate dai miei ruoli, dalle commissioni di cui faccio parte, dai comitati e dai tavoli a cui siedo. Cerco sempre di tenere a mente che la politica la si fa per la gente e in mezzo alla gente. Sotto il profilo sanitario, il nostro SSN è sotto attacco già da tempo e il Governo Meloni ha in mente di smantellarlo e privatizzarlo. E’ evidente che non possiamo restare a guardare”.

 

<<Qual è la sua visione su temi di Terzo Settore, sociale e Disabilità, tematiche scottanti di cui se ne parla spesso ma restano tante volte belle parole. Cosa fare e che strumenti utilizzare affinché venga attuata la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità?>>

 “Sono argomenti che tratto sempre, non solo sui social ma anche in parlamento. Come le spiegavo prima, la disabilità è uno dei grandi temi di cui questo Paese deve occuparsi. Ho partecipato attivamente a tante iniziative, che appunto avocano a sè molti aspetti: sociale, terzo settore e disabilità e bisogna solo ringraziare chi, a vario titolo anche come azione di volontariato, fa qualcosa in quell’ambito perché è preziosissima. Per fare qualcosa ci vorrebbe un Governo diverso, noi continueremo a battagliare, io in prima linea, ma è chiaro che all’opposizione si può fare meno. Nel concreto, cerco sempre di portare alla luce le istanze di cittadini che vedono il loro futuro offuscarsi.”

 

<< Un ultimo messaggio per la tua comunità riguardo al loro ruolo nella costruzione di una società più solidale?>>

 “Ce ne sarebbero tanti. Mi viene in mente: guardiamo sempre il prossimo come se fossimo noi stessi”.

 

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