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Pomigliano d’Arco, 15 ottobre 2025 – Una giornata di legalità e solidarietà sotto un cielo carico di emozioni


Sotto un cielo denso di nuvole, ma risparmiato dalla pioggia grazie a un leggero e pungente venticello, la città di Pomigliano d’Arco ha scritto, con un inchiostro indelebile, una pagina della sua storia che resterà nel cuore e nella mente di quanti vi hanno partecipato.

Il 15 ottobre 2025, Pomigliano d’Arco ha vissuto una giornata simbolica all’insegna della legalità e della solidarietà, con una doppia iniziativa promossa dal Comune e dalla F.A.I. – Federazione Antiracket Italiana.

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La mattinata si è aperta con un avvincente derby di calcio presso lo stadio Ugo Gobato. Dalle prime ore del mattino, gli spalti si sono riempiti di entusiasmo grazie alla presenza degli organizzatori, delle Forze dell’Ordine, e degli studenti di alcuni istituti superiori di Pomigliano d’Arco, tra cui l’ITIS “Europa”, il Liceo “Imbriani”, il Liceo “Matilde Serao”, il Liceo “Cantone” e l’ISIS “Barsanti”, pronti a sostenere le squadre protagoniste: Amministratori, Forze dell’Ordine e Studenti.

Dopo l’esecuzione solenne dell’Inno di Mameli, cantato dagli alunni Aurora Coppola del Liceo “Imbriani” ed Emanuela Eboli del Liceo “Serrao”, e un minuto di silenzio in ricordo dei tre carabinieri scomparsi tragicamente a seguito dell’esplosione di una bombola di gas durante un intervento di soccorso, il fischio d’inizio ha dato il via al derby della legalità.

Sugli spalti si respirava entusiasmo, partecipazione e senso civico. Il calcio, in questa occasione, è diventato metafora di regole, rispetto e gioco di squadra: principi fondamentali anche nella costruzione di una società più giusta e libera dal racket.La partita, combattuta fino all’ultimo istante, si è conclusa ai calci di rigore, dove a trionfare è stata la squadra degli studenti, premiata tra gli applausi di tutti i presenti.

Nell’intervallo tra una partita e l’altra, gli istituti scolastici hanno ricordato le vittime innocenti della camorra e delle illegalità che hanno segnato il nostro territorio e quelli limitrofi:l’ISIS “Europa” ha ricordato Alberto Vallefuoco, il Liceo “Cantone” Gennaro De Angelis, l’ISIS “Barsanti” Giuseppe Montalbano, il Liceo “Imbriani” Stefano Ciaramella, e il Liceo “M. Serao” Salvatore Squillace.Un momento di profonda commozione, in cui la memoria è diventata seme di consapevolezza e impegno civile.

Una mattinata, dunque, all’insegna dello sport, dell’impegno e della memoria, che ha visto scendere in campo studenti, docenti, forze dell’ordine, amministratori e rappresentanti della Polisportiva, uniti nel segno del rispetto delle regole e della partecipazione civica.Un’occasione per ricordare le vittime della camorra e rendere omaggio a chi ha dedicato la propria vita alla giustizia e alla libertà.Un evento che ha saputo unire l’intera città in un messaggio forte e condiviso.

Ma l’inchiostro della penna dorata, che lentamente aveva scritto l’emozione legata alla prima parte della giornata dedicata a “Un calcio alla legalità”, non ha terminato la sua missione. Ha continuato, in modo silenzioso ma concreto, a scrivere  un nuovo capitolo nel pomeriggio, quando, alle ore 18:00, in via Cosimo Miccoli 66, si è tenuta l’inaugurazione della nuova sede della F.A.I. – Antiracket: un presidio reale di ascolto, supporto e accompagnamento per chi sceglie con coraggio la strada della denuncia.

Durante l’inaugurazione, il Prefetto Michele di Bari ha scelto un registro più morale che tecnico, dichiarando:

“Chi amministra non deve mai appuntarsi medaglie. Abbiamo trovato una soluzione prestigiosa per la sede FAI. Estorsioni e usura sono reati bruttissimi: il silenzio dei giusti è il grido degli oppressi. Queste persone hanno bisogno di accompagnamento. Grazie alla FAI per i risultati che stiamo avendo.”

Anche Wanda Ferro, sottosegretario all’Interno, ha ricordato con fermezza:

“Chi denuncia non deve essere un eroe isolato, ma parte di una rete solida di accompagnamento.”

Pomigliano non è una città qualsiasi: è uno dei poli industriali più importanti del Mezzogiorno, dove l’impresa sana e la cittadinanza vigile possono sottrarre terreno al racket.La nuova sede della FAI rappresenta un passo avanti nel rafforzare l’ascolto, l’assistenza e la formazione di una coscienza collettiva capace di prevenire prima ancora che punire.

La battaglia contro il racket non si vince con un gesto isolato, ma con comunità unite, istituzioni presenti e cittadini consapevoli.Pomigliano ha lanciato un messaggio chiaro:insieme possiamo scalciare via il pizzo e restituire dignità al lavoro, speranza ai giovani e futuro alle nostre comunità.





di Maria Rosaria Ricci

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