Ventotene - Dal 20 al 23 giugno nella splendida cornice naturale dell'isola di Ventotene si è svolta la nona edizione del festival letterario "gita al faro". Nata da un’idea di Lidia Ravera e da un gruppo di professioniste dell’editoria, in collaborazione con il Comune di Ventotene e promosso dall’Associazione per Santo Stefano in Ventotene Onlus insieme ad altre realtà locali.
Festival “Gita al faro” prende nome dall’omonimo romanzo di Virginia Woolf. Considerata come una delle principali figure della letteratura del XX secolo, attivamente impegnata nella lotta per la parità di diritti tra i due sessi. Figura di rilievo nell'ambiente letterario londinese riprende il concetto di confino che è appartenuto all’isola di Ventotene nei secoli passati e lo fa diventare un momento di osservazione, creazione ed espressione d’immagini.
Nella centralità della piazza di Ventotene, al ridosso della sua più antica libreria, si sono materializzate e nell’aria molecole di cultura, rendendo impeccabile l’intreccio giusto tra presente e passato e viceversa. Alternando presentazioni di libri d' eccezione.
L'impeccabile direzione artistica del festival, curata da Loredana Lipperini una giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica italiana, ha presentato gli ospiti autori del’ isola di Ventotene, con classe e dedizione.
Partendo da Viola Di Grado presentando il suo ultimo romanzo dal titolo “Fuoco al Cielo”. Ispirato a un fatto di cronaca che ha disorientato il mondo, racconta del male ubiquo che appartiene alla Storia ma che si rintana anche all'interno di ogni amore assoluto: perché la "città segreta" non è solo un luogo reale di distruzione e segregazione, ma anche il nodo più intimo e pericoloso di ogni relazione, dove i confini tra il sé e l'altro si confondono e può bastare una parola, un gesto, un grumo di silenzio per far crollare ogni cosa o metterla per sempre in salvo. Finalista del premio Viareggio-Rèpaci 2019 per la Narrativa.
Proseguendo con il romanzo dal titolo “Ida” intreccio stupendo sull'identità, la memoria, la potenza carsica delle relazioni. Michela Marzano ci consegna il ritratto indimenticabile di due donne che, pur appartenendo a mondi diversi e lontani, trovano inaspettatamente l'una nell'altra ciò che avevano perduto.
Carola Susani con il suo ultimo libro dal titolo “La prima volta di Italo Orlando”. Un libro ambientato in Sicilia occidentale alla fine degli anni Cinquanta, Irene, una ragazza al confine dell'infanzia, trova nel suo mandorleto un giovane dalla carnagione giallastra: è nudo, e sembra che dorma. È apparso dal nulla. Non ha passato, né memoria. Ma chi è Italo Orlando? Gira voce che ci sia in lui qualcosa di oscuro, minaccioso. Intanto nella provincia si scopre il petrolio, e lo smemorato si lega agli ingegneri e ai tecnici venuti a cercare l'oro nero. Ma c'è una relazione tra la comparsa di Italo e i mutamenti che stanno per avvenire? Di certo, il suo arrivo e il suo terribile lascito segneranno il passaggio di Irene all'età adulta. Con "La prima vita di Italo Orlando" Carola Susani dà il via a una trilogia che vedrà il ritorno di questo personaggio in altri due momenti chiave della nostra storia nazionale.
Finalista al Premio Campiello 2019 Andrea Tarrabia con Madrigale senza suono, libro che Alessandro D'Avenia, per il Corriere della Sera racchiude così «Solo la fragilità e il dolore, presi per mano dall'amore ci portano nel punto più profondo del mondo» .
Concludendo con un interessantissimo romanzo dedicato all’isola di Ventotene “La macchina del vento” di Wu Ming 1. “La guerra non la pagherà solo il regime: la pagherà l'Italia, e noi erediteremo le macerie. Però noi vediamo l'occasione di ricostruire! Invece là, – puntò il bastone in direzione del continente, – la maggior parte della gente ancora sonnecchia, intorpidita dal fascismo. Qui a Ventotene vediamo il futuro, mentre nel resto d'Italia non ne hanno la minima idea! E allora chi sono gli isolati? Chi sono i veri prigionieri del loro tempo?”
Su un magnifico sfondo scenario naturale a picco sul mare, le letture sono accompagnate dalle musiche composte per l’occasione dal pianista e compositore Valerio Vigliar.
Il festival gita al faro edizione 2019, si è svolto nell’ambito del progetto Mare di Circe, con cui i Comuni di San Felice Circeo, Ponza e Ventotene che si sono aggiudicati il titolo di Città della Cultura del Lazio 2019. A tutela del rilancio del patrimonio storico, artistico e ambientale dell’isola di Ventotene e Santo Stefanoe, affermando che l’ isolana è il i centro propulsore da cui tutto è cominciato e può ricominciare.
di Maria Rosaria Ricci
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