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Fiat Lux et Lux Fuit 2025 – Una luce che accoglie, un cammino che unisce a Pomigliano d’Arco

 Una celebrazione di fede, inclusione e volontariato nella luce di Santa Lucia presso la Chiesa di San Felice


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L’Associazione Mente e Coscienza, insieme all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – rappresentanza di Pomigliano d’Arco e dei paesi limitrofi – alla realtà sociale La Porta dei Giganti e all’organizzazione Fattoria nel Parco, promuove l’iniziativa “Fiat Lux et Lux Fuit 2025 – Dio disse: sia fatta la luce e luce fu”, che si terrà il 10 dicembre 2025 alle ore 18:00 presso la Parrocchia di San Felice in Pincis, una delle chiese più antiche e amate della città, dedicata al suo Santo Patrono.

L’iniziativa nasce in occasione di importanti ricorrenze: la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre, la Giornata Mondiale del Volontariato del 5 dicembre, la Giornata Mondiale dei Diritti Umani del 10 dicembre e la Giornata Nazionale del Cieco dedicata a Santa Lucia del 13 dicembre.

Al centro dell’iniziativa c’è l’impegno del presidente Nicola Toscano, fondatore dell’Associazione Mente e Coscienza e volontario da 45 anni, oggi anche presidente della cooperativa La Porta dei Giganti. Con un’esperienza ventennale nel campo della disabilità, Toscano continua a tracciare percorsi che superano ogni barriera, non per dimostrare alcunché, ma per condividere il valore profondo dell’incontro, del rispetto e dell’accoglienza.

L’obiettivo associativo e le iniziative dell’Associazione Mente e Coscienza diventano di volta in volta testimonianza viva, generatrice di un motore che sceglie di guardare oltre il limite e di coinvolgere persone intorno a sé, riconoscendo nella diversità non un ostacolo, ma un luogo da cui ripartire.

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La iniziativa prevede l’apertura con una processione nel sagrato, durante la quale sarà portato il quadro di Santa Lucia, realizzato interamente a mano da Nicola Toscano con il sistema Braille, per essere letto e percepito anche con il tatto. Subito dopo, i fedeli deporranno candele accese ai piedi della Santa, un gesto di luce che richiama la protezione sulla comunità.

Alle ore 18:30 si terrà la Santa Messa presieduta da Don Leonardo Falco e da Don Angelo Losco, sacerdote non vedente al quale, al termine della celebrazione, sarà donato il quadro di Santa Lucia. Durante la liturgia, la prima lettura sarà proclamata in Braille, mentre il Padre Nostro sarà recitato al buio per condividere, anche solo per un momento, la condizione sensoriale delle persone cieche e comprendere ciò che spesso rimane invisibile.

Le persone non vedenti affrontano ogni giorno difficoltà che vanno ben oltre l’assenza della vista: l’orientamento nei luoghi, l’autonomia negli spostamenti, la dipendenza dalle superfici tattili, la necessità di strumenti adeguati per leggere, comunicare e accedere alle informazioni, fino al peso psicologico delle barriere culturali che ancora oggi limitano la piena integrazione. La manifestazione vuole ricordare che queste sfide esistono, ma che una comunità consapevole può contribuire a renderle più leggere.

Dopo la Messa seguiranno brevi interventi dedicati alla prevenzione delle malattie oculari, la premiazione degli studenti che hanno partecipato al progetto scolastico Punti di Vista presentando un elaborato sul valore del volontariato, il saluto delle istituzioni e un buffet conclusivo aperto a tutti.

Una bambina ucraina reciterà una poesia sulla pace, segno di speranza e di universalità.

A pochi giorni dalla terza domenica di Avvento, la comunità della Parrocchia di San Felice in Pincis offre ai presenti un ulteriore invito a vivere la luce non come semplice simbolo, ma come responsabilità. La luce, nel Vangelo, è ciò che rischiara le paure e illumina il nostro cammino. È ciò che apre gli occhi del cuore, anche quando quelli del corpo non possono vedere.

Questo è il messaggio che Nicola Toscano e l’intera comunità di San Felice intendono donare a ciascuno di noi.

La luce si costruisce insieme, nell’ascolto, nell’accoglienza e nella scelta quotidiana di farsi prossimi. Una luce che non resta chiusa dentro le mura di una chiesa, ma che esce, si allarga e tocca la vita reale delle persone, soprattutto di quelle più fragili.


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Articolo di Maria Rosaria Ricci

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