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La politica come servizio: la dignità non è una concessione

 


La politica, nella sua essenza più autentica, è servizio. È attenzione, ascolto, responsabilità. È senso del dovere verso la collettività e verso ogni singolo cittadino, soprattutto verso chi, più di altri, attende risposte concrete e tempestive ai propri bisogni quotidiani. È in questo spazio di prossimità che la politica diventa voce: una voce spesso silenziosa, ma forte e dignitosa, che rivendica il rispetto dei diritti costituzionali delle persone con disabilità in ogni ambito della vita — dalla salute all’istruzione, dallo sport al tempo libero.

Diritti che non appartengono a uno schieramento, ma che rappresentano il cuore stesso di ogni ideologia democratica, perché la dignità umana non ha colore politico.


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In vista delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre 2025, la Regione Campania chiama i suoi cittadini alle urne per scegliere chi guiderà il futuro del territorio. In questo contesto, la FISH ETS Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie,– realtà nazionale di riferimento per la tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, intende riaffermare con forza il valore della partecipazione civica e del dialogo con le istituzioni.

Fondata nel 1994, la FISH promuove da trent’anni l’inclusione sociale, l’uguaglianza delle opportunità e la piena partecipazione alla vita civile, collaborando con enti pubblici, scuole e associazioni per abbattere le barriere fisiche e culturali. L’organo territoriale della Campania, guidato dal presidente Gennaro Pezzurro e dal suo consiglio, ha ribadito la volontà di mantenere un confronto costruttivo e trasversale con tutte le forze politiche, nel rispetto dei valori costituzionali e dei principi sanciti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Una posizione chiara, espressa nel comunicato stampa del 5 novembre 2025, intitolato: “La dignità è un diritto, non una concessione”. In occasione delle elezioni regionali, la FISH Campania ha presentato la proposta programmatica “Progetto di Vita: l’agenda strategica per la piena inclusione in Campania”, un documento articolato che pone al centro la persona, i suoi diritti e la qualità concreta della vita, in linea con i principi della Convenzione ONU e del recente D.Lgs. 62/2024. Il piano si sviluppa in cinque macro-ambiti — autodeterminazione e de-istituzionalizzazione; salute; inclusione lavorativa; coerenza della progettazione; sostenibilità finanziaria — configurandosi come una piattaforma d’impegni vincolanti per chiunque si candidi a governare la Regione nei prossimi anni.

Attuare concretamente l’articolo 3 della Costituzione, che impone alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli che limitano l’eguaglianza sostanziale, e realizzare il Progetto di Vita previsto dal D.Lgs. 62/24, rappresentano oggi la missione fondativa della FISH Campania. Tradurre questi principi nella quotidianità delle persone con disabilità e dei loro caregiver significa rendere effettivo il diritto all’inclusione, troppo spesso confinato sulla carta.«Su questo — dichiara la Presidenza della Federazione — non intendiamo fare sconti a nessuno: perché i diritti fondamentali non sono negoziabili, e sono proprio quelli che determinano la differenza tra l’assistenza e la dignità della vita. Questa è la nostra idea di vera inclusione».

La FISH Campania invita la Regione ad adottare un approccio sistemico, coerente e misurabile, capace di trasformare le politiche per la disabilità da interventi frammentati a vere politiche pubbliche integrate, che accompagnino la persona lungo tutto l’arco della vita: dall’infanzia all’età adulta, fino alla terza età. L’autodeterminazione deve diventare il principio guida: ogni persona deve poter scegliere come e con chi vivere, superando ogni forma di istituzionalizzazione, in favore di percorsi di vita indipendente sostenuti da servizi territoriali adeguati.

La salute e la riabilitazione devono essere garantite come diritti universali, con accesso equo e tempi certi, affinché nessuno resti escluso per carenze organizzative. L’inclusione, d’altra parte, non si esaurisce nella scuola o nel lavoro, ma inizia dal percorso educativo: il PEI (Piano Educativo Individualizzato) deve essere realmente condiviso con la famiglia e i docenti, rappresentando il primo tassello di un Progetto di Vita personalizzato, capace di proseguire nel mondo del lavoro, nella comunità e nelle relazioni sociali. Un progetto che accompagni la persona da 0 a 100 anni, evolvendo con i suoi bisogni, le sue aspirazioni e le sue scelte.

L’inclusione lavorativa e abitativa, così come la partecipazione culturale e civica, devono essere parte integrante di un disegno complessivo che non si limiti a fornire servizi, ma costruisca opportunità di cittadinanza attiva e autonomia. Tutto ciò richiede una regia unica e una sostenibilità finanziaria strutturale, attraverso l’istituzione di un Fondo Unico Regionale per la Disabilità, stabile e vincolato agli obiettivi di inclusione, per evitare che i diritti fondamentali delle persone diventino ostaggio delle contingenze politiche o economiche.

La FISH Campania lancia infine un chiaro appello a tutte le forze politiche e istituzionali: fare della disabilità una priorità strategica di legislatura, non un capitolo residuale o di mera assistenza.

«Non chiediamo privilegi, ma giustizia. Non assistenza, ma pari opportunità. Perché la vera inclusione si misura nei fatti: nel diritto alla salute, al lavoro, alla partecipazione e alla libertà di scegliere la propria vita».


La Fish Campania ETs, già Federhand, è impegnata nella tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Opera su tutto il territorio regionale, attraverso le organizzazioni socie.
La Fish Campania ETs, già Federhand, è impegnata nella tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Opera su tutto il territorio regionale, attraverso le organizzazioni socie.






















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