Fibromialgia, il dolore invisibile: il 12 Maggio una giornata per accendere i riflettori sulla sofferenza silenziosa di milioni di italiani. In Campania accende una luce sulla malattia
- Redazione di Mille Voci New
- 12 mag
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Il 12 maggio 2025 si celebra in tutta Italia la Giornata Nazionale della Fibromialgia, un’occasione fondamentale per accendere i riflettori su una patologia cronica ancora troppo spesso ignorata.
La fibromialgia è una sindrome complessa che provoca un dolore diffuso e persistente in tutto il corpo, con particolare intensità nelle articolazioni, nei muscoli e nei legamenti.
La causa non è ancora completamente nota, ma si ipotizza una combinazione di fattori genetici, ambientali e psicosociali, con un coinvolgimento del sistema nervoso centrale che amplifica la percezione del dolore. Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, questa malattia resta spesso sottovalutata e mal diagnosticata.
Si manifesta con sintomi debilitanti: dolore muscoloscheletrico, stanchezza cronica, disturbi del sonno, problemi cognitivi e gastrointestinali. Sintomi che compromettono gravemente la qualità della vita di chi ne è affetto.
La Giornata della Fibromialgia cade il 12 maggio in omaggio alla nascita di Florence Nightingale, fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna e figura emblematica della medicina. Dopo aver prestato servizio durante la Guerra di Crimea, Florence tornò nel Regno Unito affetta da una sindrome cronica debilitante, oggi ritenuta compatibile con la fibromialgia.
Nonostante fosse spesso costretta a letto, continuò a scrivere, progettare ospedali, formare infermiere e riformare il sistema sanitario britannico.
Il suo esempio, simbolo potente per chi lotta contro malattie croniche invisibili, ha ispirato la Lega Italiana Fibromialgica Onlus (L.I.F.) a scegliere questa data per sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere il riconoscimento ufficiale della fibromialgia come malattia cronica: perché, come Florence, anche chi soffre ogni giorno tra dolore e invisibilità merita attenzione, ascolto e rispetto.
Il 12 maggio non è solo una ricorrenza storica, ma una giornata di impegno. Un’occasione che la L.I.F. e le altre associazioni dedicano a dare voce a chi combatte quotidianamente con questa patologia, spesso nel silenzio. Si punta a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sanitarie: la fibromialgia è reale, esiste, e ha un impatto significativo sulla vita delle persone.
Uno dei problemi principali è la diagnosi, ancora oggi difficile da ottenere. Non esistono esami specifici e l’identificazione della malattia si basa sull’osservazione clinica e l’esclusione di altre patologie. Questa incertezza spesso porta a lunghi percorsi di sofferenza e incomprensione per i pazienti.
Il 12 maggio diventa un momento di incontro, confronto e condivisione tra pazienti, famiglie e operatori sanitari. Ma, soprattutto, è un’occasione per far sentire la voce di chi vive ogni giorno con un dolore invisibile. Per rompere il muro dell’indifferenza e futuro dove chi soffre non sia lasciato solo.
La Giornata Nazionale della Fibromialgia assume un ruolo fondamentale: non solo per far luce sulla sofferenza di milioni di persone, ma anche per promuovere politiche sanitarie più inclusive, che garantiscano un trattamento più adeguato e tempestivo.
Solo con maggiore informazione, sensibilizzazione e azioni concrete la fibromialgia potrà essere finalmente riconosciuta come malattia invalidante. In Italia, si stima che oltre 2 milioni di persone siano affette da fibromialgia. La distribuzione territoriale evidenzia un impatto su tutto il territorio nazionale:
Nord Italia: circa 900.000 persone, in particolare in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
Centro Italia: oltre 500.000, con incidenza maggiore in Toscana, Lazio e Marche.
Sud Italia e Isole: più di 600.000 persone, con alti numeri in Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna.
In Campania, si sta facendo un passo importante verso il riconoscimento concreto della fibromialgia. La consigliera regionale Roberta Gaeta ha presentato la proposta di legge n. 410, con cui si punta a riconoscere la fibromialgia come malattia cronica e invalidante.
Il testo prevede l’istituzione di percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari, un Osservatorio regionale dedicato, programmi di formazione per il personale sanitario, un registro dei pazienti e progetti per l’inserimento lavorativo. Il tutto senza oneri aggiuntivi per il bilancio della Regione. Si tratta di un’iniziativa concreta e urgente, che potrebbe restituire dignità, ascolto e supporto a migliaia di persone invisibili.
Il 12 maggio è una data importante per ricordare che dietro il dolore invisibile della fibromialgia ci sono storie di resilienza, di speranza e di dignità. Persone che non chiedono pietà, ma ascolto, comprensione e diritti.
Una società davvero civile è quella che non dimentica nessuno, nemmeno chi soffre in silenzio.
di Maria Rosaria Ricci
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